Secondo le indicazioni del nuovo piano regolatore di Genova l’edificio che un tempo ospitava la sede della Casa della giovane doveva essere ridotto nella parte frontale per permettere di migliorare l’illuminazione naturale e la ventilazione della retrostante piazzetta.
Quasi un intervento di diradamento su una porzione di
centro storico molto importante che si effettua sulla porzione più facilmente sacrificabile: il tassello edificato alla fine
degli anni cinquanta. La demolizione ha fornito l’occasione
per ripensare il sistema distributivo della struttura che andava adeguata alle norme di sicurezza vigenti.
Il progetto si concentra pertanto nel ridisegno del volume frontale su via delle Fontane che contiene le scale
di emergenza, l’ascensore e la loro connessione con il sistema esistente arricchito dall’integrazione di tracce forti del passato come l’oratorio Orazione e Morte e il palazzo Belimbau. Infatti lo sperone verticale del nuovo ascensore
si propone come elemento di dialogo tra la superficie
geometricamente moderna dell’involucro della nuova scala, immaginato in lastre di piombo sovrapposte, metallico ma non riflettente, scivolo ma non specchio per la luce
che deve dirigersi verso la piazzetta interna e il prospetto dell’oratorio vero perno di tutta l’operazione.
Lo sperone reagisce al colore morbido, quasi vellutato,
del piombo con la rudezza del cemento armato a vista, frastagliato dalle sbavature dei casseri realizzati con tavole sottili poste in verticale: una finitura senza l’ambizione di diventare astrattamente metallica. Il corpo dell’ascensore sorregge gli sbalzi delle propaggini terminali del corridoio centrale che si apre, verso la città e la luce, con una grande prua vetrata che si alza per cinque livelli.
Le vetrata dello sbarco ascensore piega leggermente verso la facciata soprastante l’oratorio Orazione e Morte per
raccordare le diverse giaciture dei piani che caratterizzano questo prospetto, ed introduce l’ultimo elemento di questa composizione che, quarto in una sequenza di materiali
tutti differenti, sarà un piano interamente intonacato
e completamente privo di bucature.
I prospetti nord e sud rimangono pressoché invariati:
nulla alle loro spalle è così cambiato da giustificarne
il cambiamento. Ad ogni piano, accettato il ruolo inevitabile del corridoio, le diverse unità si affiancano nel rispetto delle dimensioni suggerite dai regolamenti, dagli usi e di quanto già esisteva.