Il bando di concorso richiedeva un edificio ecosostenibile e ad alte prestazioni energetiche. L’area indicata è un vuoto urbano generato dal franco della ferrovia, che in quel punto taglia in due la città, in prossimità del sottopasso che collega la zona a mare dei binari con quella a monte.
Il nuovo edificio ambisce a ricucire queste due parti ed è costruito intorno al sentiero tracciato nel prato dai passi dei cittadini nel loro percorso verso il mare.
Il fronte sud, completamente vetrato (e completamente protetto dalla radiazione diretta dal brise soleil) è aperto verso un ampio giardino interno realizzato grazie ad una duna verde che protegge acusticamente dal rumore dei treni e allo stesso tempo li nasconde alla vista.
Il giardino diventa così una sala di lettura all’aperto, grazie anche al grande deck in legno sul quale saranno disposte sedute informali. Sarà così possibile leggere affacciati sul verde o sotto le fronde di un albero.
Il lettore sarà al centro dello spazio: il messaggio della biblioteca sarà quello di voler rappresentare un luogo dove si può leggere e consultare fonti sonore, videografiche e elettroniche non necessariamente con approccio tradizionale (sedia/tavolo) ma in spazi informali con comode poltrone, divani, chaises longues, sia all'interno che all’esterno.
La biblioteca non è allora più racchiusa all'interno di un edificio ma, per mezzo della strada coperta che la attraversa, del bar e del giardino, la biblioteca è nella città.
L’edificio è monopiano; la struttura -con l’eccezione dei pilastri tondi in cemento- è interamente in legno lamellare, mentre tutte le murature esterne sono in balle di paglia intonacate, recuperando una tecnologia “antica” che permette ottime performance energetiche.
I muri non toccano il tetto, ma su tutto il perimetro sono staccati da una fessura di luce che ne allegerisce la massa. I serramenti che la compongono si aprono su tutto il perimetro e insieme ai camini ed alla torre del vento agiscono sulla ventilazione naturale, in modo che l’edificio possa fare praticamente a meno del condizionamento.
La nuova biblioteca non esprime rappresentatività con la forma della propria architettura, ma cerca il suo valore simbolico nel modo di rapportarsi al contesto e alla natura.